CULTURA E TERRITORIO

Curiosità, cultura enogastronomica e tradizioni del territorio lungo la via Francigena

Storia e curiosità

Questa breve ma affascinante tappa della via Francigena si conclude a San Gimignano, sito UNESCO dal 1990, considerato uno dei borghi toscani più famosi e ammirati al mondo. Si tratta infatti di un luogo dalla storia millenaria, animata da grandi personaggi, misteri e leggende. Molti di questi racconti sono legati alle sue case-torri medievali, che ne hanno alimentato la fama di “città dalle belle torri”.

Le famiglie più ricche della città iniziarono a costruirle nel XIII secolo come abitazioni, ma soprattutto come affermazione della loro potenza. Con il tempo emerse una tacita sfida destinata a diventare sempre più agguerrita: più alta era la casa-torre, maggiori erano il prestigio e la celebrità del proprietario. Il valore simbolico di queste dimore era talmente significativo che, per affermare il proprio dominio, divenne usanza distruggere le case-torri degli avversari. Per questo motivo, oggi sopravvivono solo 13 torri delle 72 erette nel corso della storia.

Un’antica leggenda avvolge in un alone di inquietante mistero una famosa torre di San Gimignano: la Torre del Diavolo. Al ritorno da un lungo viaggio, il suo proprietario si accorse che era molto più alta di quando era partito, senza che lui avesse richiesto alcun lavoro e senza che nessuno, in sua assenza, avesse visto innalzare la torre. Ecco che l’evento fu, dunque, attribuito all’opera del Diavolo, da cui l’edificio prende il nome.

Santuario di Pancole

Cultura enogastronomica e piatti tipici

La cultura enogastronomica è tra le più ricche della Toscana. Sono due i prodotti del territorio conosciuti come “l’oro di San Gimignano”: lo zafferano, spezia aromatica di colore giallo e la Vernaccia, vino profumato e dal colore giallo dorato.

Di antica origine medio-orientale, lo zafferano fu coltivato a San Gimignano fin dal Basso Medioevo e sono numerosi i documenti che lo definiscono una risorsa fondamentale per l’economia della città. Oggi lo zafferano continua a essere coltivato esclusivamente con metodi naturali e la sua principale destinazione è quella culinaria.

Altro prodotto d’eccellenza tipico di San Gimignano è la Vernaccia. Si racconta che il primo vitigno fu introdotto sul territorio nel XIII secolo dal ligure Vieri de’ Bardi che ne avviò la coltivazione. Si tratta di un vino sapido, asciutto al palato, con una peculiare nota di mandorla finale.

Tradizioni locali

Sono numerose le feste in onore dei Santi protettori della città durante l’anno, ma anche dalle rievocazioni storiche che riportano vicoli e piazze al loro antico aspetto medievale.

La festa del Santo Patrono, San Gimignano, Vescovo di Modena, si tiene ogni anno il 31 gennaio con celebrazioni solenni nella Basilica di Santa Maria Assunta, mentre le due piazze principali, Piazza del Duomo e Piazza della Cisterna, ospitano la fiera in onore del Santo.

La prima domenica di agosto invece si onora Beata Fina. La sua storia e il suo culto si sono tramandati per secoli, benché la giovane non sia mai stata canonizzata. Si dice che ogni 12 marzo, anche dopo gli inverni più rigidi, in tutta la città sboccino le viole gialle, dette “Viole di Santa Fina”, come a ricordare il miracolo avvenuto al momento della sua morte nel 1243.

San Gimignano è teatro di uno dei più antichi e peculiari Carnevali della Toscana, caratterizzato dalla rivalità tra le due contrade del paese che si sfidano in mirabolanti sfilate di carri allegorici.

A giugno, nel terzo fine settimana, si svolge, all’interno della Rocca di Montestaffoli, la “Ferie delle Messi”, una festa medievale che anima vicoli e piazze con cantastorie, musici, teatranti, rievocazioni storiche, bancarelle e con l’atteso torneo de “La Giostra dei Bastoni“.

Pozzo