CULTURA E TERRITORIO

Curiosità, cultura enogastronomica e tradizioni del territorio lungo la via Lauretana

Storia e curiosità

A Livorno, Santa Giulia viene celebrata il 22 maggio di ogni anno quando, con una grande processione di barche, la sua immagine viene solennemente trasportata lungo i canali medicei, i cosiddetti “fossi”. Il legame che unisce la Santa ai livornesi è millenario, precedente alla conquista da parte di Livorno del rango di città. Nata a Cartagine nel V secolo, Giulia fu venduta come schiava dai Vandali, rapita, costretta a ripudiare la sua fede cristiana, torturata e crocefissa per la sua convinzione religiosa. Dopo la sua tragica morte, per tre secoli, i suoi resti viaggiarono tra la Corsica e la Gorgona fino a raggiungere le coste di Livorno, all’epoca un piccolo villaggio di contadini e pescatori chiamato Liburna. Fu proprio dalla cala livornese che, per volere di re Desiderio e di sua moglie Ansa, i resti della Santa partirono per raggiungere Brescia. Le vicende di Giulia segnarono nel profondo la comunità di Liburna tanto che, nel XIII secolo, i suoi abitanti fondarono l’Arciconfraternita del SS. Sacramento e di S. Giulia: il “prim’ordine” della popolazione livornese e oggi la più antica associazione di laici in città.

Livorno, come la conosciamo oggi, fu fondata a partire dal 1577 dal Granduca Francesco I de Medici.  Il compito di trasformare un piccolo porto di mare in una vera e propria città fu affidato all’architetto Bernardo Buontalenti, ma furono le Leggi Livornine, emanate nel 1591 e 1593, a creare il cuore della popolazione locale. Infatti, in cambio di libertà religiosa e politica, mercanti di diversa provenienza, lingua e costumi arrivarono in città e convissero con successo per oltre tre secoli.

Eremo della Sambuca

Cultura enogastronomica e piatti tipici

In una città di mare che strizza l’occhio all’entroterra, le specialità gastronomiche si dividono tra i prodotti legati alla pesca e quelli che arrivano dalla campagna. Tutti hanno, però, una storia comune: nascono come cibi nutrienti, facilmente conservabili e acquistabili a buon mercato. Composto da almeno dodici tipi diversi di pesci e molluschi, il piatto livornese per eccellenza è il Cacciucco. Polpi, seppie, palombo, cicale, triglie, calamari, scorfani: l’importante è che il pesce sia fresco e di stagione. Si racconta venisse preparato per sfamare gli schiavi che costruivano i canali della città, recuperando dai moli il pesce invenduto.

Lo stesso si potrebbe dire per l’Inno di Garibaldi, ricetta a base di carne nata con la stessa concezione di riuso. Gli avanzi di lesso, tritati e mescolati alle patate e al pomodoro, creano magicamente un piatto unico che, ancora oggi, rimane una prelibatezza tipica e appetitosa. Tra i sapori che rievocano la tradizione rurale c’è, inoltre, il Bordatino, minestra anticamente preparata a bordo delle navi e dei pescherecci, utilizzando ingredienti semplici regalati dalla terra.

E se il tempo a disposizione è poco? Non rimane che gustarsi il 5 e 5, storico panino, apprezzato anche dal grande pittore Amedeo Modigliani e che deve il suo nome a quello che era il suo prezzo in lire: 5 centesimi di pane e 5 centesimi di torta di farina di ceci.

Tradizioni locali

Esiste a Livorno una tradizione storica, che lega la città alla sua campagna: quella delle Gabbrigiane; contadine provenienti dal Gabbro e dalle colline circostanti, che, ogni mattina, si recavano a piedi al mercato per vendere i prodotti della terra. La testimonianza del loro vissuto è ancora oggi rintracciabile all’interno del Mercato delle Vettovaglie, costruito su progetto dell’architetto Angiolo Badaloni lungo il Fosso Reale di Livorno. Qui le gabbrigiane, che arrivavano all’alba silenziose e numerose, sono raffigurate nelle otto cariatidi che ornano il salone centrale. Il Mercato delle Vettovaglie e il vicino mercato all’aperto di Piazza Cavallotti sono dei simboli della vita livornese e sono frequentati ogni mattina da numerosi cittadini, e non solo, per la spesa quotidiana.

Legate alla tradizione marinara, sono invece le Gare Remiere tra i rioni cittadini. Considerate le manifestazioni più folkloristiche della città, hanno origine da eventi storici e dalla tradizione popolare. Le Gare coniugano sport, passione e senso di appartenenza in quattro appuntamenti che sono attesi ogni anno come una grande festa: il Palio Marinaro, il Palio dell’Antenna, la Coppa Risi’atori e la Coppa Barontini.

Altri eventi colorano l’estate livornese, tra questi il più famoso è Effetto Venezia: a cavallo tra luglio e agosto, un susseguirsi di spettacoli colorano le piazze e gli Scali del quartiere Venezia, insieme a bancarelle di antiquariato e artigianato.

Nella città natale del compositore di Cavalleria rusticana non poteva poi mancare un festival musicale che lo celebrasse. Iniziato nel 2020, Il Mascagni Festival è un viaggio nella vita e nelle opere di Pietro Mascagni nella splendida cornice della Terrazza Mascagni.