CULTURA E TERRITORIO

Curiosità, cultura enogastronomica e tradizioni del territorio lungo la via Lauretana

Storia e curiosità

Percorrere la Valdichiana da Valiano a Cortona ha significato per secoli attraversare insalubri distese d’acqua e malsane paludi. Questo paesaggio, molto diverso da quello di oggi, è ricordato nei toponimi sparsi sul territorio, negli avvenimenti storici e nei racconti legati alla tradizione popolare. Santa Margherita, protettrice di Cortona e punto di riferimento per i viaggiatori che seguono questo itinerario, iniziò il suo cammino di redenzione proprio tra Valiano e le zone di Petrignano sul Lago per poi raggiungere Cortona, dove ha origine il suo percorso di penitenza e beatificazione.

Si racconta che, proprio durante il suo viaggio, rischiò di perdere la vita annegando nella palude e che fu proprio la mano divina a salvarla da morte certa. L’insidiosità del territorio ha ispirato storie e leggende su personaggi inquietanti. È il caso della Vecchiaiola, strega particolarmente irrequieta e incessantemente trasportata dal vento, la cui unica occupazione era creare mulinelli di vento e devastare campi e frutteti. La Morte Secca, terrificante spettro rappresentato come uno scheletro deforme e fosforescente, era invece solito infestare viottoli di campagna, antichi borghi e mulattiere, spaventando viaggiatori e pellegrini di passaggio.

Vitigno di uva Syrah

Cultura enogastronomica e piatti tipici

La via Lauretana Toscana tocca territori caratterizzati da un’eccezionale cultura enogastronomica, strettamente legata al mondo contadino. Questa tradizione affonda le sue radici nell’antica civiltà etrusca e si esprime attraverso prodotti genuini di altissima qualità, quali vini pregiati e olio d’oliva, provenienti dalle immense distese di vigne e olivi che il puoi ammirare lungo tutto il percorso.

Il vitigno Syrah è ormai un’eccellenza riconosciuta del territorio cortonese; ma recentemente è salito agli onori della tavola anche l’aglione, una varietà di aglio di grandi dimensioni e dal sapore delicato, coltivata esclusivamente in Valdichiana e utilizzato principalmente per condire i pici. Quanto alle carni, protagonista indiscussa è la Chianina IGP, una razza bovina italiana la cui zona d’origine è proprio la Valdichiana aretina e senese. Il cosiddetto “gigante bianco” è protagonista di racconti popolari legati al mondo contadino. Il toro era considerato simbolo di fecondazione, fertilità e prosperità in età etrusca, quando, secondo la tradizione, si iniziano a selezionare accuratamente le varie razze per ottenere animali migliori e più grandi. Originariamente considerata razza da lavoro, la Chianina è oggi allevata esclusivamente per la produzione di carne a marchio protetto.

Tradizioni locali

Sono numerose le feste in onore dei Santi protettori della città durante l’anno, ma anche dalle rievocazioni storiche che riportano vicoli e piazze al loro antico aspetto medievale.

La festa del Santo Patrono, San Gimignano, Vescovo di Modena, si tiene ogni anno il 31 gennaio con celebrazioni solenni nella Basilica di Santa Maria Assunta, mentre le due piazze principali, Piazza del Duomo e Piazza della Cisterna, ospitano la fiera in onore del Santo.

La prima domenica di agosto invece si onora Beata Fina. La sua storia e il suo culto si sono tramandati per secoli, benché la giovane non sia mai stata canonizzata. Si dice che ogni 12 marzo, anche dopo gli inverni più rigidi, in tutta la città sboccino le viole gialle, dette “Viole di Santa Fina”, come a ricordare il miracolo avvenuto al momento della sua morte nel 1243.

San Gimignano è teatro di uno dei più antichi e peculiari Carnevali della Toscana, caratterizzato dalla rivalità tra le due contrade del paese che si sfidano in mirabolanti sfilate di carri allegorici.

A giugno, nel terzo fine settimana, si svolge, all’interno della Rocca di Montestaffoli, la “Ferie delle Messi”, una festa medievale che anima vicoli e piazze con cantastorie, musici, teatranti, rievocazioni storiche, bancarelle e con l’atteso torneo de “La Giostra dei Bastoni“.

Pieve di S. Michele Arcangelo a Metelliano